lunedì 18 gennaio 2010

Creatura



Era sicuramente Gennaio.
Chiamavano neve per la notte.Ricordo benissimo,erano mesi che mi sembrava di non incontrare nessuno per la strada.Le persone con cui avevo a che fare per lavoro,mi apparivano appannati,lontani,come se fossero racchiusi in una bolla.Erano come automi.Proiezioni.Rispondevo,sorridevo,se era il caso ma per lo piu facevo il mio lavoro in silenzio.
Si,era come se vivessi in silenzio da mesi ormai.
Vedevo solo strade buie e vuote.La mattina prendevo la strada quando il sole era ancora nascosto.L'asfalto freddo lo percorrevo senza attenzione e quando scendevo guardando le prime luci all'orizzonte della strada,vedevo solo marciapiedi deserti,come se lo fossero sempre stati.Neri,proprio quando la strada comincia ad illumianarsi.
Dopo una giornata assieme agli ologrammi e agli automi miei colleghi,si esce accolti sempre dal solito buio.
L'oscurita' della sera e' piu calda,piu umida e vischiosa.Piu fastidiosa forse.
La strada per uscire dalla citta' e' una lotta contro macchine urlanti,che a me sembrano vivere di vita propria.Un vagabondare continuo senza meta e senza personalita'.Tutto una proiezione.

Beh ricordo che era Gennaio e scelsi di fare la lunga strada alberata che porta fuori citta',verso casa mia.Un rettilineo non illumianato.Lunghissimo e sempre deserto.Silenzioso,tanto farmi venire voglia di farmelo a piedi.
Da entrami i lati una distesa di campi e poche luci in fondo all'orizzonte.
Qualcuno mi ha detto che hanno girato un sacco di scene di film su questa strada.
Momenti in cui guidare diventa molto rilassante.Coccolato dalla musica e dal calore del riscaldamento tornavo a casa,senza nessuna fretta.
Attratto dal buio,dal silenzio che fuori dalla mia macchina regnava,e dalla voglia di pisciare,accostavo.
E' stato proprio li,mentre mi godevo quel lontanto,indistinto luccicare lungo l'orizzonte nero che mi sono accorto che da dietro l'albero su cui stavo pisciando sbucava la testolina di quello che mi sembrava un gattino.
Una specie di strano gattino,ma dagli occhi davvero grandi.
Ritrassi come quando mordi un limone,appena vidi che non era un gattino.Ma che cos'era poi...
Una specie di grosso topo?Una cosa davvero strana.Un animaletto dal viso dolce di cucciolo,due occhi enormi e tristi.Un corpicino sorprendentemente piccolo rispetto alla testa.Una specie di piccola scimmietta.Lenta e impacciata come un piccolo bradipo spaventato.Con un pancino gonfio.
Il ribrezzo del trovarmi qualcosa di cosi bizzarro si spense appena quelle grosse biglie tristi mi guardarono dritto in faccia.
Due occhi cosi dolci non li avevo mai sognati.Nemmeno nei miei più solitari pensieri.
Occhi grandi e scuri,mentre con le piccole zampine si portava una foglia alla piccola bocca.
Cosa potevo fare ora.Mi trovavo di fronte ad una creatura che mai avevo visto.Razionalmente potevo pensare a qualcosa di scappato da uno zoo.
Da una casa di un tipo strano di quelli che si mette animali esotici in casa.
Un lemure poteva essere.Mi pareva assomigliasse a un lemure.
In ogni caso quella cosetta dall'infinita dolcezza risputava la foglia.Non la mangiava,e aveva tutta l'aria di avere bisogno di nutrirsi.
In quell'inverno solitario e freddo inutile avevo bisogno di prendermi cura di qualcuno o qualcosa.
L'innocenza immensa e spaventata di quella esile figura che mi si avvicinava gemendo triste come un cagnolino abbandonato mi prese al cervello subito.Lo presi in braccio con cautela e lo misi nel sedile passeggiero.E cosi rimase,silenzioso a guardarmi guidare,senza trasparire spavento.
Lo sguardo di gratitudine di quell'esserino riempiva immediatamente la mia mente e il freddo di quella sera.
Osservando bene la creatura alla luce ora era piu chiara la sua forma di piccolo peluche.Sicuramente una specie di lemure.Avrei dovuto portarlo dal veterinario assolutamente.
Strana cratura davvero.Piccola che stava nella mia mano.Camminava aiutandosi con le zampine anteriori.Ti guardava con uno sguardo spaventato e dolce.Tenero da morire.
Una gioia immensa si impadroniva di me nel guardarlo.
Mi ero gia affezionato.Forse non era una buona idea..
Ora si doveva capire come nutrirlo.Provato tutto.Nemmeno il latte.Qualsiasi cosa ho provato.Temevo fosse malato e morente,anche se si ostinava a curiosare fuori dalla cesta in cui l'avevo sistemato.Lo sguardo di quell'essere mi faceva sprofondare in una sensazione nuova.Una dolcezza mai provata prima.
Mi sentivo piu protetto di quando da bambino stavo tra le braccia di mia madre,la sera,guardando la tv.
Piu perso di quando accarezzavo i capelli della mia ex moglie.
Non era assolutamente naturale.Sara stata la solitudine fredda di quell'inverno che si preannunciava lungo.Sara stata forse una forte depressione che bussava alla mia testa e di cui mi disinteressavo.Sarà stata la mancanza di sentimenti che ormai da tanto tempo creava un vuoto pneumatico dentro di me.
In ogni caso quella creaturina stava bucando questo sacchetto di vuoto facendo entrare una aria tiepida.Un torpore magico come quello che ti accompagna al sonno,appena prima di dormire mentre fuori dal tuo letto si gela.
E infatti decisi di dormire sul divano mettendomi la creatura appoggiata sul braccio.Quella piccola testolia si appoggio' lenta al palmo della mia mano e si lascio andare,come me,ad un sonno improvviso.
Mi risvegliai con una strana sensazione di vertigine e una forte difficolta ad aprire gi occhi.
Appena riuscii a focalizzare bene,e ad alzare il collo mi accorsi di quello che stava facendo la creatura.Con la sua piccolissima bocca stava succhiando il mio mignolo,roteando lentamente la testolina.Una smorfia di disgusto mi ributtò immediatamente nel sonno.
Ricordo che sognai la lunga strada lungo la quale avevo raccolto la creatura.
Pero' nel sonno era un pomeriggio d'estate e un vecchio stava cercando qualcosa nel fosso accanto alla strada.Nel sonno chiedevo se avesse bisogno di aiuto ma non si voltava.
Era mattina quando mi alzai dal divano cercando la creatura.
La ritrovai in bagno intenta ad accarezzare le piastrelle gialle della doccia.
Era la cosa piu dolce che avessi mai visto.Sembrava quasi sorridesse ora che la prendevo in braccio per portarla nella sua cesta.
No niente verterinario.Quella dolcezza sarebbe riamsta con me.Avrei trovato il modo di nutrirla pensavo.Il fatto e' che avevo gia capito,ma cercavo di ignorare il rigolo di sangue rappreso che mi percorreva il mignolo.
Avrei un attimo cercato qualcosa a riguardo,magari in internet.Forse non era sana la cosa ma era quello di cui avevo bisogno.Qualcosa di cui occuparmi.Qualcosa da amare.Qualcosa che ricambiasse.


Ora sono passati...boh..mesi?anni?non lo so piu nemmeno io.
Nessuno si e' interessato a cercarmi dopo che ho mandato a fanculo il mio capo al telefono.Non avevo piu nessuno gia da prima a pensarci bene.Con il tempo siamo rimasti io e la creatura.Lei con il mio sangue.Io con la sua infinita e profonda dolcezza.Talmente profonda e innaturale da farmi pensare di sognare.Tanto vertiginosa da farmi commuovere.
Ho cominciato a uscire solo per prendere quelle due cose da mettere in bocca.Il resto del giorno lo passavo a giocare con lei.La fargli rincorrere palline,a fargli il solletico.A farla dormire nelle mie mani.A farmi succhiare il sangue dal collo,mentre il suo profumo di fiori secchi mi innebriava.
Mentre si nutriva io dormivo e spesso sognavo quel vecchio che continuava a cercare nell'acqua verde del fosso,e che sogno dopo sogno si spingeva sempre piu lontano.
Davvero non ho idea del tempo che sia passato.Puo essere passato un secolo ormai.
Da tanto tempo ormai non mangio piu.Nemmeno alzo le persiane.
Forse fuori non c'e piu nulla.Magari il mondo e' finito e' rimane solo un pianeta di rovine.
La mia casa progressivamente si e' fatta sporca e umida.Vaste macchie di muffa occupano il muro.La polvere e' ben visibile e galleggiante dell'aria.La mia pelle oramai secca e rugosa come quella di un vecchio.I miei capelli lunghi e bianchi sembrano quelli della mia vecchia nonna.
Le mie costole sporgenti mi danno l'idea di quanto poco rimanga.
Sto morendo felice e sorridente.Innamorato di quella creatura innocente.
So che oggi sara l'ultimo giorno.Lo so perche l'ultima volta che la piccola si e' nutrita ho sognato il vecchio.Ma stavolta si e' voltato verso di me guardandomi con occhi sbarrati,immensi e rossi,e un sorriso crudele come quello di un clown.L'ultima immagine prima di svegliarmi sono i suoi enormi denti gialli.
Ho capito che ho dato la mia anima a lui e alla sua magnifica creatura d'amore che mi sta guardando con occhi lucidi.
Moriro' davvero felice, e non so quanti lo possano dire.