lunedì 27 dicembre 2010

Pugno di ferro (prima parte)



IL SILENZIO È LA SEDUZIONE. DEL DIAVOLO E PIù SI TACE PIù. IL DEMONIO DIVENTA TERRIBILE

S.Kirkegaard

Funziona cosi.
Ci sono delle volte in cui ti spingi oltre e ricevi una illuminazione.
Ma è una rivelazione che non puoi comunicare.
A nessuno.
Nemmeno a te stesso perchè arriva talmente veloce da stordirti.
Ti elevi solo per pochi istanti.Per qualche secondo sei molto più di un uomo.
Vedi come sono le cose.Ma dura poco.
E' un istante in cui la tua carne si gonfia di sangue.La tua pelle è percorsa da brividi.Il cervello e' immerso in un siero di piacere liquido,aspro e rovente.
Il tuo cuore finalmente si spegne.Diventa nero.
Smetti di provare sensi di colpa.
Smetti di sentire dolore.Smetti qualsiasi cosa.



La strada per fortuna è ancora lunga.Un enorme rettilineo che sembra non finire mai.Potrei guidare guardando le forme prese dalle nuvole,appoggiando il collo al sedile.
Tanto non incrocerei anima viva per ore.
Mia moglie guarda il deserto di sabbia e rocce senza dire una parola.
I suoi capelli vibrano al vento.Un rigolo di sangue secco le scende dall'orecchio.I Gucci coprono l'occhio tumefatto.
Bellissima.

Ci siamo trasformati assieme.
Per anni abbiamo vissuto entrambi con il sorriso di una vita serena.
La vita normale.
Il film la sera.I pomeriggi in giro,la spiaggia,le risate,silenzi passati a leggere riviste,libri.Le cenette mentre lei aspetta il commento sul piatto dall'altra parte dello stretto tavolino della cucina.
Insomma una vita felice.
Una vita dalla quale però mancava un piccolo,forse insignificante tassello.
Credo sia una sensazione comune a tutti.Quello che è davvero raro è capire dove la tua natura spinga alla ricerca del pezzo mancante del puzzle.
Probabimente siamo diventati quelli che un tempo guardavamo con una certa pietà.
Quando ci siamo conosciuti,all'università,eravamo ancora cosi stupidi da sentirci diversi dal resto del mondo.
Di solito questa cazzata passa prima.Tipo al liceo hai gia smesso di crederti diverso.
A ben vedere,un pò diversi lo eravamo davvero,ma solo ora lo capiamo.
E' probabile sia meglio vivere una vita senza domandarsi mai cosa ci sia sotto questo strato di carne e sentimenti.Ma una volta che ti spingi oltre ti rendi conto che è possibile lasciare temporaneamente questa maschera da uomini per diventare qualcosa di diverso.
Mostri magari.Non lo so.

E' difficile rintracciare il momento esatto in cui nascono certe cose.Forse dal legame profondo tra me e mia moglie e dalla nostra intima,macabra complicità.
Una notte ci siamo raccontati le nostre più segrete fantasie.I nostri più malatii desideri.Le cose che mai avremmo confessato a nessuno.
Difficilmente anche a noi stessi.
L'illuminazione è stata li.Nel trovare la stessa identica deformazione interiore.
Non che non lo sapessimo già di essere intimamente simili,ma fino a questo punto...
Il desiderio di dominazione.
Ben diverso da quella vaga idea di ribellione che avevamo quando eravamo stupidi.O giovani se vuoi ma è uguale.
E' qualcosa che non ha nulla a che fare con il sesso.Meglio specificarlo perchè qualcuno potrebbe pensarlo.
Riguarda piuttosto l'essere padroni assoluti della vita.Della propria vita.
Ma questo comprende esserlo anche degli altri.
Essere amorali.
Ci siamo convinti che da qualche parte,in qualche sudicio bar,o nell'angolo umido di qualche strada poco illuminata o magari nel bel mezzi del lavoro,o una sera,durante il tragico rito satanico dell'aperitivo,saremmo improvvisamente mutati.
Bruciando in una fiammata unica il bozzolo di persone normali emergiamo come perfetti uomini farfalla.Perfetti e senza ali.
Spaventosi insomma.Creati per camminare in mezzo alla gente facendola scansare.
Fare paura.


Ed è successo.
E' iniziato piano.Dopo un tamponamento.
La strada ghiacciata.
Un tizio con la pancia,in giacca,camicia sbottonata nonostante il freddo che urlava,insultando,minacciando,guardandoci con rabbia.Respiro pesante.
Cose che succedono a quanto pare.
Spesso l'uomo cerca di dominare la situazione.Cerca di ragionare e di appianare.Evita di lasciarsi andare ai suoi istinti,se ne ha.
Quante volte è successo di doversi controllare.Di dire "calma",di repirare a fondo.Magari incazzarsi dopo.Infuriarsi si,ma dopo.
Da solo.
E invece quella volta no.E' stata una scintilla.Guardando negli occhi mia moglie.
Due occhi silenziosi ma crudeli.E' come se dicesse ammazzalo,facciamola finita.
Dentro qualcosa si è rotto.Una specie di diga,e il primo zampillo di questa esplosione è stato un pugno dritto nel naso del tizio,che facendosi improvvisamente muto,cade a terra.
Mia moglie guarda in silenzio,senza nessuna espressione,i miei calci che colpiscono.
E poi ce ne andiamo.Basta.
Tutto questo nel silenzio.Non ne parla nemmeno dopo.
La prima cosa che dice riguarda la cena,le cose da prendere.Ma io ho le scarpe sporche di sangue.
Eppure non ne parla più.Nemmeno la mattina dopo.
Non ne parla più.
Il fatto è che io mi sento bene.Dopo quella sera mi sono sentito una persona migliore.Temevo il giudizio di mia moglie.Temevo che quel silenzio nascondesse paura,o disprezzo.Invece zero.
Magari l'ha letto nell'ultimo numero di Elle Lasciare che il proprio uomo sia un animale fa bene alla coppia..
Il silenzio è complicità.


Non ero ancora davvero un uomo nuovo.
Ero solo uno di quelli che la mattina si aggiusta la cravatta prima di uscire mentre il caffè si raffredda nella tazza,in cucina.
Un colletto bianco,che una volta nella vita ha avuto un sussulto.
Tanto basta per guardarmi negli occhi,mentre mi infilo la giacca.Cosa che non succedeva da tanto.
Quella mattina ho preso ha schiaffi un tizio con un giubbotto lucido come un sacco di immondizia.
Camminava con le gambe aperte in modo ridicolo.Movenze bifolche.
Urlava dietro alla sua ragazza che muta,schiacciata tra le spalle,rossa in viso,subiva questo coglione con gli occhiali a specchio.Occhiali che sono volati immediatamente in mezzo alla strada,e al primo sguardo di reazione il suo naso è esploso in una nuvoletta rossa.
Poi me ne sono andato a lavoro.
La gente guardava me e guardava il tizio a terra che bestemmiava,con la ragazza che gli reggeva la testa.
Denuncie,casini,niente di tutto questo mi interessava.

Tornando a casa scopro che mia moglie la stessa mattina ha sputato addosso ad una battona,probabilmente ubriaca,che ridendo aveva avuto da ridire sul suo portamento rigido.
La scopa in culo è una espressione che gradisce poco.

In quei giorni,ho preteso una trasformazione.Ed ero convinto,silenziosamente,la pretendeva anche mia moglie.
Mutare nel viso,nella voce,nello sguardo.Pretendere giustizia.Pretendere di essere una carne nuova.
Due sfolgoranti corpi lucenti e levigati in mezzo a flaccidi bozzolo pallidi.
Superiori.
Ecco quello che dovevamo diventare.
Fanculo la vita sicura e tranquilla.Fanculo essere persone dignitose.
Poi sono convinto sia il desiderio di tutti.
Quando guardiamo qualche film siamo tutti attratti dall'assassino,dal genio malignio,da chi è in grado di non aver paura,ne coscienza.
Diventarlo,ho sempre pensato, deve essere il più difficile dei percorsi.
Invece è un attimo,se dentro il guscio di uomo c'e quella creatura lucente che non ha pietà ne paura.

Una sera fuori da un centro commerciale un tizio prende a calci un cane che gli ha pisciato sulla preziosa ruota dell'altrettanto preziosa Passat.
Al primo guaito io gli sono gia addosso sparandogli un calcio tanto forte da non sentirmi piùla gamba.Standogli sopra i miei pugni sono uno piu forte dell'altro.Ad ogni pungo la carica del mio braccio si fa sempre piu tesa.
E mentre sto smettendo arriva lei,a piazzargli la punta della scarpa in bocca a tutta velocità.Giusto il tempo di sentire qualcuno urlare che siamo gia dileguati.

Io felice.Una felicità severa.Soddisfazione.
Lei silenzio.Silenzio sereno,tranquillo come se fosse la cosa più normale del mondo.E come il solito,nemmeno una parola a riguardo.Mette un cd di Beyonce e canta,muovendo la testa sul collo coma una nera da ghetto.Fossimo stati persone comuni avremmo solo sognato di farlo,immaginato più e più volte nella nostra testa.Una replica continua di violenza rabbiosa.Invece l'abbiamo fatto.
La realtà è ben migliore.La giustizia fa bene a tutti.

Una sera sfogliando Glamour e ascoltando una sparatoria alla Tv in uno di quei film del cazzo americani,mi dice:
-Certo sarebbe bello averne una-
Bloccandomi un attimo capisco si riferisce ad una pistola.Non alza lo sguardo dalle pagine.Anzi sembra molto attratta da un paio di scarpe.
-Beh ci vorrebbe il porto d'armi...-
lo dico solo per provare ad essere ragionevole.
-Per queste scarpe?si probabilmente-

Facile far degenerare tutto.

martedì 14 dicembre 2010

1985



Darling Nikki è una canzone di Satana.Non c'è dubbio.
Una marcetta misteriosa.C'è qualcosa di furbo,qualcosa di sporco.Come se qualcuno ti sbirciasse ridendo e mostrando i denti da dentro l'armadio,tra le camicie e i pantaloni.
Prince di sicuro ha fatto un patto con il diavolo per questa canzone.Poi alla fine quel gospel rovesciato fa capire tutto.Praticamente Satana ti appare in un vicolo cieco tra sacchi di immondizzia e bidoni.La pioggia continua a cadere leggera.E tu rimani paralizzato.
Ti svegli con i brividi.
Il vinile si è incantato nel solco più nero e oscuro.L'ansimo inquietante di Prince.
Quando ho fatto girare il gospel finale all'incontrario diceva Il signore arriverà presto.Prince mi fa paura.

Se ti affacci di notte senti un profumo di freddo a questa altezza.Senti al massimo qualche sirena lontana da questo lato dela città.
I grattacieli del centro sembrano retro-illuminati da una luce pallida.Costante.Morbida.
Mtv passa la faccia spenta in stand-by di Withney Huston con dietro una parete di dischi d'oro.
Potrei decidermi a fare un giro invece di stare qui a guardare i Police urlare incazzati "I want my MTV" alla tv.
Raggiungere il centro,sfidando il gelo.Magari potrei approfittarne e buttare tutte quelle bottiglie vuote sotto il tavolo.
I sacchi neri delle immondizie sbarrano l'ingresso al vicolo cieco di fianco al mio palazzo.Lo stesso vicolo umido e nero del mio incubo di Darling Nikki.
L'istinto fa guardare in fondo.Per vedere se qualche ghigno freddo mi sta aspettando.
In fondo questa è Sodoma e Gomorra.O qualcosa di simile.
Con un brivido salgo in macchina veloce.Che è meglio.
Si crepa dal freddo.Non so come faccia quel tipo che dorme dentro gli scatoloni sul bordo sul marciapiede.Ho quasi il dubbio che sia morto ma mentre passa l'ultimo treno alza la testa e mi guarda.Sorride.
Anzi ghigna,con gli occhi sbarrati e quei denti bianchi e giganteschi.
Un po come il diavolo di Darling Nikki.
Accelerando,lasciandomi alle spalle il mio buio quartiere corro verso la luce.
Quando passi sul ponte,tiri giù il finestrino e da in fondo al buio,dal mare, arriva una fredda brezza che ha qualcosa di sconosciuto.
Di notte questa città sembra davvero agli ultimi brindisi prima della fine.Questa città ha davvero qualcosa di apocalittico.Un vento freddo che ti tiene sveglio e che sembra anticipare qualcosa di terribile.Qualcosa che arriva dal buio,dal mare.
Perchè basterebbe davvero un soffio e tutte queste luci,questi sorrisi ubriachi,le insegne luminose di Times square,Mtv,i Duran Duran,la coca nei bagni,le puttane,l'AIDS,le sparatorie ad Harlem,il rap,le auto,tutto questo finirebbe.
Tutto spazzato via in un botto di calore.Una luce all'orizzonte nero del mare.E poi basta.
Ecco perche il diavolo sogghigna quando suona Darling Nikki.
Insomma la fine del mondo è sempre dietro l'angolo della notte.Accompagnata da Goodbye is foreverdegli Arcadia.
Poco importa se l'altro giorno Ronald Reagan e Michail Gorbačëv si sono incontrati.Non cambia nulla.
Eppure la paura che vibra sotto ogni sorriso,sotto ogni gioiosa esplosione di libertà che scorre nelle strade di questa città,è il vero battito delle nostre vite.
Immagina un mondo ancora peggiore.
Un mondo senza nemici.Senza mostri aldilà del mare.Senza motivi di andare avanti.Un mondo così,tanto per fare.Senza nostalgia e senza demoni che sorridono alle tue spalle.
Un mondo che rallenta i giri senza forza.
E' cosi che finirebbe il mondo.Finirebbe di noia.