venerdì 30 ottobre 2009

Bambolina


Il ciccione ansima pesantemente.
Il flaccido dondolare della pancia lascia intuire quello che sta succedendo sotto la linea dello schermo.
"Fatti vedere di piu,fatti vedere di piu".
L'esile bambolina dalla pelle bianca non è affatto schifata.Anzi è quasi piacevole.
Piacevole sentirsi l'oggetto di piacere.
Del viso solo il sorriso beffardo da stronzetta.
Lo schermo riempito dal corpo sottile,sodo,tonico.
Una pelle color latte.Due rondini tatuate appena sopra l'inguine.
Le sue mani accarezzano la pancia tesa scendendo lentamente verso il basso,mentre il bestione si appoggia sul tavolino con una mano inquadrando un piccolo cazzo che sembra di gomma.
La bambolina pallida è in piedi con la cam in mano puntata direttamente sulla rosea figa allargata con due dita.
"Ferma cosi"
Con un grugnito di animale il bestione si svuota con piccoli sussulti e botte ritmiche bagnandosi la pancia,gia appiccicosa di sudore.
"Sei proprio fantastica"
Lo sa benissimo e gli fa piacere sentirselo dire,anche se a dirlo è un maiale unto e sfigato come quello che sta dall'altra parte dello schermo.
Sopratutto se il maiale ha appena ricaricato di 20 euro la carta di credito.
La bambolina mora dalla pelle diafana e egli occhi nocciola tira avanti cosi.
Il suo ragazzo ha un lavoro fisso che rende bene.Fare la camgirl è meglio di un lavoro normale.magari guardagnerebbe di piu facendo la segretaria.Ma forse anche no.A lei piace essere guardata.Essere pagata per farsi ammirare non è affatto male.
Piace molto che sia proprio lei a procurare piacere a quelli che pagano bene.
Niente ricariche telefoniche,come fanno le puttanelle da strapazzo.
Solo paypal,al massimo ricarica postepay.E uno spettacolo lungo,a piacimento.le richieste strane non mancano e non turbano la bambolina.
In chat si trovano clienti di ogni tipo.
Una sera la bambolina ha trovato un simpatico amante della pioggia dorata.
Un ragazzotto paffuto e con occhiali spessi.Capelli unti.Una faccia che le ricorda quella del prete,giu in paese.Bocca aperta mentre la guarda.
La bambolina sta con la cam in mano e una bacinella nell'altra,per non essere costretti a pisciare sul parquet.
Questa prestazione è cosi divertente.Fa ridere vedersi in quella posizione,e sapere che,qualcuno dall'altra parte la trovava sublime.A lei sembrava solo ridicola questa cosa.Nemmeno schifosa.Solo scema.

Nelle chat senza registrazione sei bombardato di messaggi privati.
"sei F?"
"ciao bella"
"sei troia?"
"hai cam?"
Facile trovare clienti.
Pochi soldi bastano per poter stare in compagnia della bambolina dai capelli color buio.
Una coppia dopo aver pagato 30 euro guarda la bambolina ondeggiare davanti alla cam premendo l'una contro l'altra le tette come due sodi e gonfi palloncini.
Le unghie smaltate di rosso graffiano il capezzolo,mentre lui bacia il collo della sua ragazza che guarda completamente assorbita il sedere piccolo e duro della bambolina.
La coppia vuole farsi guardare mentre scopa.La bambolina sta li annoiata con il musetto appoggiato sul palmo della mano a guardare la passione di una coppia innamorata.Questo quasi imbarazzante.
Alzandosi per andare in bagno e tornando al pc la coppia nemmeno se ne sarebbe accorta presi come sono.Ma dopotutto il cliente ha sempre ragione.
Un ragazzetto scheletrico che freneticamente si masturba inquadrandosi in piedi,gli urla contro mentre schizza sulla carta igenica a fiori che ha in mano.
"Sei una troia,una puttana.Devi berlo tutto"
E la bambolina sorride divertita,guardando la scena con i suoi occhi grandi da cerbiatto a cui hanno appena sparato alla mamma.
Sorride rotendo la lingua rossa sulle labbra gonfie.
20 euro.Paypal.

Una sera in chat un gentilissimo cliente propone un affare.
Bambolina-"2o euro,15 minuti.Paypal o ricarica postepay.No ricariche telefoniche.no perditempo. ^_^ "
M.B-"te ne offro 100 solo per guardarmi"
Se non è un fesso di quelli pieni di soldi da buttare,chissa cosa la aspetta una volta aperta la cam.

Nessun saluto una volta aggiunto su Skype.
Videochiamata diretta.
Mentre la cam si carica la bambolina si prepara perlomeno in una posa da gatta di satana.I capelli si appoggiano sulle spalle pallide.Coprono appena un reggiseno nero elasticizzato.Sportivo.
L'uomo che è appena comparso dall'altra parte veste solo una giacca nera.E mutande bianche.
Il petto scoperto,magro,ossuto.Un viso scavato,sereno,sorridente.Due occhi neri e profondi.
Un coltello butterfly in mano.

"e quel coltello?"
"lo strumento del mio piacere"

Per un momento la bambolina ha pensato di bloccare il contatto,ma 100 euro erano pagati.Non si sbatte in faccia una videochiamata,dopo 100 euro pagati no?
"Non avere paura.A me piace essere guardato.Guardato mentre soffro."
Freddo nello stomaco della bambolina.
La bambolina ha paura di poche cose.Ma questa volta si blocca.
Il cliente si massaggia vistosamente nelle mutande.
Con la punta della lama si accarezza il collo.
"Guarda se devi fare il matto e magari mettermi nei guai io.."
"no niente guai.non sono un pazzo.Sono un medico tranquilla.Ho solo gusti molto strani capisci.Magari non capisci ma in fondo devi solo guardarmi.Poi se vuoi non ti contattero piu.Non sono un maniaco.Farlo da solo e' cosi frustrante.capisci?"
La bambolina e' poco impressionabile.
Ma è inquietata dall'idea di avere a che fare con maniaci depressi.
Gia si vede un suicidio in diretta,e si vede li seduta a doverlo spiegare alla polizia poi.
Poi sarebbe dura nascondere la sua identita' di camgirl.
Ovviamente solo il suo ragazzo sa del suo "lavoro".Non sarebbe contenta se amici e parenti venissero a saperlo.
"Se serve a convicerti...ti sto mandando altri 100 euro"

Beh.La bambolina ora e' piu convinta.
I suoi occhi a specchio ora fissano quest'uomo magro e ossuto mentre si masturba lentamente e si taglia il petto in sottili fili rossi.
Poco profondi ma il sangue si allarga piano piano.
Continua a masturbarsi e a tagliuzzarsi la pancia,il petto,il braccio.
Il cliente mostra i denti stringersi mentre affonda di piu la lama nella carne.
E la bambolina si chiude la voce nella mano mentre guarda lo schermo.
E affonda troppo forse perche manda un urlo.e il braccio si fa rosso in poco tempo.
Il petto sanguinante si muove a ritmo regolare.
Il cliente si tampona il braccio.
Le sue mutande vistosamente macchiate.
"non ti preoccupare.e' stato bellissimo"
La bambolina ha gli occhi grandi e luccicanti sbarrati.Pelle ancora piu bianca se possibile.
"me la suturo io la ferita.non ti preoccupare.sono un medico ricordi"
Sorride sereno e disteso.Nonostante i rigoli di sangue che lenti avanzano sulla sua pelle.
"vuoi che ti cancello?o in futuro potro' pagarti ancora"
La bambolina non sa come guardare lo schermo.Non aveva mai avuto clienti del genere.
Ma sembra serio in fondo.Sembra ricco.
"Fai come vuoi tu.Ora devo andare"
"grazie di tutto.a presto"
Meglio non raccontarlo questo al proprio ragazzo che se ne sta di la a giocare alla Play.
Meglio interrompere stasera.Dedicarsi ad altro.
In fondo non e' stato nemmeno cosi brutto per la bambolina.
I suoi occhioni dolci erano occhi di una regina crudele per il suo strano cliente.
E questo potere non era poi cosi male.
E poi 200 euro in colpo solo,non male.
Non male essere la Bambolina.
Non male davvero.

mercoledì 28 ottobre 2009

Pump the iron



"Ho sempre considerato estremamente ripugnanti sia i ventri prominenti,segno di pigrizia spirituale,sia i toraci scheletrici,sintomo di un eccessivo sviluppo dello spirito,e non potevo non stupirmi nel constatare che alcuni amavano queste caratteristiche fisiche.Mi pareva un atteggiamento indecentemente sfacciato esporre sul proprio corpo le vergogne dello spirito"
Y.Mishima


Tra non molto si inizia.
La fine della mia carriera.Gia finita cazzo.
Sembra ieri che mettevo piede in palestra la prima volta.
La mia prima palestra era una ex carrozzeria,affittata e riconvertita in fretta.
Le mura erano ancora impregnate di quella puzza di olio e copertoni.
Non bastavano gli allenamenti a scaldarti li dentro.Il freddo ti accompagnava anche d'estate.Ci voleva sempre una mezz'ora di saltelli davanti alla stufa,poi potevi cominciare.Sembrava la palestra che potevi trovare in prigione.
Le macchine erano vecchie e ridipinte.I cuscini delle panche,bucati.D'autunno c'era una quantita' impressionante di insetti.Pareti scrostate.In ogni angolo carte e bottiglie vuote.Dovevi avere un bel coraggio per entrare li dentro.Non era esattamente il posto in cui si va per il proprio benessere.Se lo facevi o non avevi soldi per permetterti di meglio,oppure davvero lo amavi lui.Il capo.Il pirata.Il vecchio culturista che ora,con la sua bella pancia gonfia e la sua lunga barba poteva permettersi di essere il saggio che ti guidava attraverso le stronzate.
"Niente cazzate da rotocalco qui.Niente film.Qui si pompa il ferro".
Io quel posto lo adoravo.Ci e' voluto poco per capire che ne avrei fatto la mia chiesa.
Se la casa e' l'anima il giardino e'il tuo corpo...o qualcosa del genere.
Ecco la frase che ancora oggi e' il fulcro della mia vita.
La trovai in "Sole e acciaio",un libro che il vecchio pirata mi infilo in borsa.Un libro scritto da un tale Giapponese.Un tizio che si suicido' infilandosi una spada in pancia.Come i samurai.Uno che non scherzava.
Se la casa e' l'anima il giardino e'il tuo corpo.
Allora curiamolo sto giardino.Un giardino perfetto da coltivare con costanza e pazienza.Con tutta la forza e la decisione possibile.Da coltivare con il peso del ferro.
Addominali,piegamenti,leg curl,squat,concentrazione,bench press.
Urla.Sudore.Metallo.
Il suono piu delizioso,quello dei manubri che cozzano.Quello dello sforzo dei mostri che fanno 300kg di squat sudati come animali e con le vene in esplosione.
Una sera uno dei giganti che si allenava con me si spappolò un tendine del ginocchio mentre faceva squat.Una botta secca,come se un pugno gli fosse stato dato nella gamba dall'interno.In un secondo era li,schiacciato per terra urlante.
Cadendo i dischi si scaraventarono sul piede di uno dei tizi che gironzolava li in palestra.Un macello.Che bei tempi.
Io ancora mingherlino e alle prime armi la vedevo come una guerra contro se stessi.Li a fissarsi allo specchio con le piu deformi smorfie,pompando i deltoidi.Una guerra contro un nemico che ha la tua stessa faccia.Una smorfia tribale per cacciare i propri fantasmi.
Peso dopo peso,manubrio dopo manubrio,il mio corpo si modificava.
Lentamente diventavo una statua di carne.E con il tempo nemmeno piu una statua.
Una creatura nuova.Senza canoni.
Non c'e tanto da comprendere.O ci sei dentro o non lo puoi capire affatto.
Il controllo perfetto di ogni tuo muscolo.La fatica che diventa massa.La volonta' che diventa risultato.Non e' solo uno sport.Niente affatto.
E' uno stile di vita assoluto.
"Hey alla tua eta' mi facevo venti uova al giorno.Capito?non so nemmeno come facevo"
Me lo diceva sempre uno dei vecchi che frequentava quel buco di palestra.
Venti magari no ma una dozzina di tuorli e quattro albumi me li facevo.Senza contare la quantita' di bresaola.Di pollo.Di integratori,di aminoacidi complessi.Proteine a rilascio lento.
Cominciavano le competizioni.E funzionava.
La mia massa cominciava a premere sulle pareti della mia pelle.Dovevo estendermi.Bombarmi sempre di piu.Era la ma sfida.Dovevo diventare un vero mostro.
Era arrivato il momento di fertilizzare meglio questo giardino perfetto per la mia anima.
Lo spogliatoio ad una certa ora diventava peggio di un vicolo di periferia,ma con molta piu luce,e una serie di cazzi nudi che giravano in liberta'.
Zeranol,Nandrolone,testosterone erano le principali discussioni.
Il Dinabol e' stato un bel salto.Conoscevo uno che dopo averlo preso si era fatto praticamente due tette da troia.
Io non ero cosi stronzo da non premunirmi.Antiestrogeni,proviron,tamoxifen e il gioco era fatto.
In poco tempo la mia massa era di una portata devastante.I miei workout diventavano interminabili.La sera però,diventavo troppo nervoso e agressivo.Certo forse per un buttafuori non e' un male.Ma non mi andava bene.
Pensai di calare al Winstrol associato al Proviron.
Meno rischio di salutare per sempre i reni e le palle.
Orami avevo la mia carriera.Il mio nome cominciava ad essere presente spesso sulle copertine delle riviste,assieme alla mia carne rappresa in pose scultoree.Muscle&fitness,Flex,Hardgainer.
Vincevo ovunque.
Vincevo.
Che si puo' volere di piu.
Insomma ne ho fatta di strada,e oggi sono quello che volevo essere.Una enorme bestia di carne e sangue.Perfetta e scolpita.Una massa enorme di muscoli.Una sottile pellicola di pelle a rivestirli.Una sottile pelle di cartone.
Sono un enorme giardino pensile in mezzo a un deserto sconfinato,costruito per la malinconia della principessa del mio ego.
E passato un anno dal mio ultimo infarto.I valori del mio fegato non sono affatto buoni.
Ma non mi preoccupo.Oramai e' fatta.L'ultima gara e mi ritiro.
Avro tempo di rimettermi in salute piena.Spero.
Finisco di spalamare l'olio sulle spalle.Provo le ultime pose davanti allo specchio ed ho finito.
Posso andare a fare la mia ultima routine.
Tra 2 settimane la mia palestra apre.
Sarebbe piaciuto aprirne una come quello scantinato umido dove ho iniziato.
Ma sono altri tempi.Oggi macchine moderne.Cardiofrequenzimetri.Corsi di pilates.Saune.
Vorrei anch'io essere il vecchio saggio che guida qualcuno.
Ma a chi vuoi che interessi oggi.
Saro solo un piccolo imprenditore.
Niente di piu.
Un bestione che ha bisogno di una mano per sfilarsi la maglia se e' troppo stretta.
Un bestione solo tra l'altro.Solo davanti allo specchio.
Solo con la mia palestra e il mio enorme corpo.
I ragazzi stanno li fuori battendo le mani e mi chiamano per nome.
E' il momento di andare.

martedì 27 ottobre 2009

Piccoli ricordi terminali



Capisci che sta finendo tutto quando davvero non hai piu nessuna paura.
Quando ti arriva nel cervello la certezza,luminosa e lucida come un proiettile,che sei alla stazione di fine corsa.
Non ti interessa piu di quel dolore bianco che ti avvolge la vista da ore.Di quel sangue caldo che continua ad inzuppare la tua camicia.
Anni fa,quando mi accoltellarono allo stadio,sentii la paura.Mi ritrovai a pregare.Non volevo che finisse cosi,e avrei piantato le unghie nelle pareti della vita per rimanerci appeso.
Oggi no.Sono sereno.Tanto sereno da non sentire piu il pulsare di quel buco in pancia.
Ora dovebbe essere il momento in cui ci si guarda indietro se non sbaglio.
Il film della tua vita.
Io non lo vedo.
Vedo solo gli infermieri che continuano a gettare garze insuanguinate e ad infilarmi aghi nella carne.
Immagino che questo corridoio porti alla sala operatoria.
Ancora poco quindi...
Beh mi viene da sorridere pensando che finisce cosi.
A volte immaginando una morte dignitosa,mi vedevo schiantato su di un grattacielo dentro un boeing stracolmo di gente urlante.
O travolto da l'onda d'urto di una esplosione atomica.
Magari mi dicevo.Almeno sarebbe qualcosa di storico.
Invece no.Qualcosa di tutto sommato ordinario anche per questa bella infermiera che non mi guarda in viso ora.

Ecco ora all'improvviso ricordo un pomeriggio d'estate di quando ero bambino.
Stavo riposando sul divano dopo mangiato.La stanza piu fresca della vecchia casa di mia nonna.Risvegliarmi da quella pennichella e ritrovarmi nel silenzio.Sentire solo le macchine lontane passare.Sentire il vecchio cane abbaiare a qualcosa nel retro e veder galleggiare la polvere nel centro della stanza illuminata da quella poca luce che entrava dalle tapparelle abbassate.Una sensazione bellissima che mai avrei pensato di rivivere.Quando pensavo a cosa fosse la felicita',cercavo di evocare quella sensazione ma senza mai riuscirci.
Ecco ora capisco.Forse un piccolo dono alla fine della mia vita.Un po di innocenza recuperata dopotutto.
Quando era bambino tutto era magico.Crescendo poi ho sentito il richiamo dell'asfalto,dell'andrenalina.Le notti bianche,le risse,la violenza.Non so nemmeno da dove e' iniziato tutto.
Forse ai tempi della scuola, quando il fratello del mio migliore amico fini dentro.Lo ammiravo.Era un esempio per me.Un esempio di uomo.Non poteva esserlo certo quel inetto del professore di Italiano,con la sua presunta autorita' e il suo maglioncino bucato.
Cominciai allora credo,a non adeguarmi piu a nulla.A prendermi quello che volevo e a farlo con tutta la forza che avevo.
Se a 18 anni avevo il quartiere,a 26 sentivo mia la citta'.
Ma c'e sempre qualcuno capace di fregarti.
Ricordo le prime notti passate dentro.Quel brusio continuo.Mai un secondo di silenzio vero.Quel silenzio che invece io amavo tanto da bambino.
Ricordo anche quella mattina di inverno quando mi schiantai con l'auto tornando da una lunga notte.Ricordo che in quel letto di ospedale,dopo giorni sotto morfina mi sentivo pulito e nuovo come un bambino e sorridevo ad ogni infermiera.Come ora del resto.Solo che ora non mi sento pulito e nuovo.
Finire con un proiettile nella pancia e' una morte migliore di chi crepa malato,dopo mesi di inutili cure.Su questo non c'e dubbio.Certo non e' l'apocalittica scena che immaginavo ma in fondo va benissimo cosi.Anzi ringrazio quel poliziotto che ha fatto fuoco.Lo ringrazio per aver dato un taglio netto a tutto.
Almeno cosi non ho tempo di pensare a cio che succedera poi.
Non ho mai creduto nell'aldilà.Nemmeno ora.
Con gli intestini spappolati sono anche sicuro di non potermi risvegliare nella bara.
E' un incubo che feci da bambino.Sepellito vivo.
Ora che la luce mi e' puntata addosso e l'anestesia sta cominciando a farmi galleggiare credo sia arrivato il momento di salutare.
Addio.Alla fine ho vissuto.E questo e' quanto.C'e gente che non lo fa nemmeno dopo 90 anni.
E se per caso,se la bizzarria del destino volesse che questi dottori mi salvassero allora si davvero,inizierei una vita nuova.
Ma questo non succedera' ne sono certo.La mia serenita' ne e' la prova.
Pulsa solo la mia testa ora.Il corpo se n'e gia andato.
Ecco.
Ecco sto andando.
Addio a tutti allora.









Intervento riuscito