mercoledì 28 ottobre 2009

Pump the iron



"Ho sempre considerato estremamente ripugnanti sia i ventri prominenti,segno di pigrizia spirituale,sia i toraci scheletrici,sintomo di un eccessivo sviluppo dello spirito,e non potevo non stupirmi nel constatare che alcuni amavano queste caratteristiche fisiche.Mi pareva un atteggiamento indecentemente sfacciato esporre sul proprio corpo le vergogne dello spirito"
Y.Mishima


Tra non molto si inizia.
La fine della mia carriera.Gia finita cazzo.
Sembra ieri che mettevo piede in palestra la prima volta.
La mia prima palestra era una ex carrozzeria,affittata e riconvertita in fretta.
Le mura erano ancora impregnate di quella puzza di olio e copertoni.
Non bastavano gli allenamenti a scaldarti li dentro.Il freddo ti accompagnava anche d'estate.Ci voleva sempre una mezz'ora di saltelli davanti alla stufa,poi potevi cominciare.Sembrava la palestra che potevi trovare in prigione.
Le macchine erano vecchie e ridipinte.I cuscini delle panche,bucati.D'autunno c'era una quantita' impressionante di insetti.Pareti scrostate.In ogni angolo carte e bottiglie vuote.Dovevi avere un bel coraggio per entrare li dentro.Non era esattamente il posto in cui si va per il proprio benessere.Se lo facevi o non avevi soldi per permetterti di meglio,oppure davvero lo amavi lui.Il capo.Il pirata.Il vecchio culturista che ora,con la sua bella pancia gonfia e la sua lunga barba poteva permettersi di essere il saggio che ti guidava attraverso le stronzate.
"Niente cazzate da rotocalco qui.Niente film.Qui si pompa il ferro".
Io quel posto lo adoravo.Ci e' voluto poco per capire che ne avrei fatto la mia chiesa.
Se la casa e' l'anima il giardino e'il tuo corpo...o qualcosa del genere.
Ecco la frase che ancora oggi e' il fulcro della mia vita.
La trovai in "Sole e acciaio",un libro che il vecchio pirata mi infilo in borsa.Un libro scritto da un tale Giapponese.Un tizio che si suicido' infilandosi una spada in pancia.Come i samurai.Uno che non scherzava.
Se la casa e' l'anima il giardino e'il tuo corpo.
Allora curiamolo sto giardino.Un giardino perfetto da coltivare con costanza e pazienza.Con tutta la forza e la decisione possibile.Da coltivare con il peso del ferro.
Addominali,piegamenti,leg curl,squat,concentrazione,bench press.
Urla.Sudore.Metallo.
Il suono piu delizioso,quello dei manubri che cozzano.Quello dello sforzo dei mostri che fanno 300kg di squat sudati come animali e con le vene in esplosione.
Una sera uno dei giganti che si allenava con me si spappolò un tendine del ginocchio mentre faceva squat.Una botta secca,come se un pugno gli fosse stato dato nella gamba dall'interno.In un secondo era li,schiacciato per terra urlante.
Cadendo i dischi si scaraventarono sul piede di uno dei tizi che gironzolava li in palestra.Un macello.Che bei tempi.
Io ancora mingherlino e alle prime armi la vedevo come una guerra contro se stessi.Li a fissarsi allo specchio con le piu deformi smorfie,pompando i deltoidi.Una guerra contro un nemico che ha la tua stessa faccia.Una smorfia tribale per cacciare i propri fantasmi.
Peso dopo peso,manubrio dopo manubrio,il mio corpo si modificava.
Lentamente diventavo una statua di carne.E con il tempo nemmeno piu una statua.
Una creatura nuova.Senza canoni.
Non c'e tanto da comprendere.O ci sei dentro o non lo puoi capire affatto.
Il controllo perfetto di ogni tuo muscolo.La fatica che diventa massa.La volonta' che diventa risultato.Non e' solo uno sport.Niente affatto.
E' uno stile di vita assoluto.
"Hey alla tua eta' mi facevo venti uova al giorno.Capito?non so nemmeno come facevo"
Me lo diceva sempre uno dei vecchi che frequentava quel buco di palestra.
Venti magari no ma una dozzina di tuorli e quattro albumi me li facevo.Senza contare la quantita' di bresaola.Di pollo.Di integratori,di aminoacidi complessi.Proteine a rilascio lento.
Cominciavano le competizioni.E funzionava.
La mia massa cominciava a premere sulle pareti della mia pelle.Dovevo estendermi.Bombarmi sempre di piu.Era la ma sfida.Dovevo diventare un vero mostro.
Era arrivato il momento di fertilizzare meglio questo giardino perfetto per la mia anima.
Lo spogliatoio ad una certa ora diventava peggio di un vicolo di periferia,ma con molta piu luce,e una serie di cazzi nudi che giravano in liberta'.
Zeranol,Nandrolone,testosterone erano le principali discussioni.
Il Dinabol e' stato un bel salto.Conoscevo uno che dopo averlo preso si era fatto praticamente due tette da troia.
Io non ero cosi stronzo da non premunirmi.Antiestrogeni,proviron,tamoxifen e il gioco era fatto.
In poco tempo la mia massa era di una portata devastante.I miei workout diventavano interminabili.La sera però,diventavo troppo nervoso e agressivo.Certo forse per un buttafuori non e' un male.Ma non mi andava bene.
Pensai di calare al Winstrol associato al Proviron.
Meno rischio di salutare per sempre i reni e le palle.
Orami avevo la mia carriera.Il mio nome cominciava ad essere presente spesso sulle copertine delle riviste,assieme alla mia carne rappresa in pose scultoree.Muscle&fitness,Flex,Hardgainer.
Vincevo ovunque.
Vincevo.
Che si puo' volere di piu.
Insomma ne ho fatta di strada,e oggi sono quello che volevo essere.Una enorme bestia di carne e sangue.Perfetta e scolpita.Una massa enorme di muscoli.Una sottile pellicola di pelle a rivestirli.Una sottile pelle di cartone.
Sono un enorme giardino pensile in mezzo a un deserto sconfinato,costruito per la malinconia della principessa del mio ego.
E passato un anno dal mio ultimo infarto.I valori del mio fegato non sono affatto buoni.
Ma non mi preoccupo.Oramai e' fatta.L'ultima gara e mi ritiro.
Avro tempo di rimettermi in salute piena.Spero.
Finisco di spalamare l'olio sulle spalle.Provo le ultime pose davanti allo specchio ed ho finito.
Posso andare a fare la mia ultima routine.
Tra 2 settimane la mia palestra apre.
Sarebbe piaciuto aprirne una come quello scantinato umido dove ho iniziato.
Ma sono altri tempi.Oggi macchine moderne.Cardiofrequenzimetri.Corsi di pilates.Saune.
Vorrei anch'io essere il vecchio saggio che guida qualcuno.
Ma a chi vuoi che interessi oggi.
Saro solo un piccolo imprenditore.
Niente di piu.
Un bestione che ha bisogno di una mano per sfilarsi la maglia se e' troppo stretta.
Un bestione solo tra l'altro.Solo davanti allo specchio.
Solo con la mia palestra e il mio enorme corpo.
I ragazzi stanno li fuori battendo le mani e mi chiamano per nome.
E' il momento di andare.

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