domenica 3 giugno 2012

Senza sonno


Io non dormo mai.
Non dormo e basta.
Il cervello in controfase vive sereno come a 5 gradi sotto zero. La pelle percorsa da una pellicola di costante Febbraio.
I pensieri lucidi come un tavolo operatorio lavorano in cerchi concentrici. Portano strutture iperboliche e disegnano Nautilus fossili perfetti, trasparenti e luminosi sul muri grigio della cucina.
Nello stesso tempo in piccoli frammenti di tempo emergono scheletri appena risorti ad appoggiarmi le loro mani ossute sulla spalla.
Voci profondissime in fondo al corridoio provano a dire il mio nome riuscendoci a metà.
In quei momenti pulsanti forme neon si materializzano appena dietro il lato del mio sguardo ma ritorno presto alla realtà.
Il sole a pochi watt illumina appena le mie giornate sottovuoto pneumatico.
Mi trascino per le strade calde come un manichino.
Gli occhiali scuri mi rendono più pallido.
Ma tutto nella testa funziona come un orologio. E proprio come un orologio non si spegne mai.
Al massimo rallenta di qualche secondo.
Mi striscia addosso tutto come se fossi un sacchetto di plastica unto.
Gli sguardi di una vita normale mi appaiono lontani anni luce. Come una vita venuta da una luna di Giove.
Tutto acquista una perfezione purissima.
Il disegno è chiaro.
Un cerchio compiuto che si salda in una piccola luminescenza atomica dentro la ghiandola pineale.
Nella luce bluastra che per tutti è una giornata di sole, mi muovo verso una giornata qualsiasi nell'attesa che un giorno un ombra oscura fatta di sonno profondo mi trascini con se in un nascondiglio senza luce ne pensieri.
Il sonno.
Quello che rende meno lucidi , che ti fa vedere le cose come tutti le vedono.
Materiche, inutili e mutevoli.
Belle come il sole, senza venti siderali.
Senza fantasmi ne voci nere, ne intrusi.
Una vita normale.
Cosi banale.