domenica 22 agosto 2010

Dedicato ad un amico


Parliamoci chiaro.Da questa stronzata non torneremo indietro.E va bene che sia cosi.
Anzi è il senso ultimo della cosa.Se ci fosse da tornare non avrebbe significato tutto questo.

A svegliarmi è stato il profumo di carne alla griglia.
Il sole doveva essere calato da ore.Dopo una notte insonne passata a pensare e una mattina intera di viaggio avevo bisogno di un lungo sonno.
Dormire nella stanza che ha visto i miei sonnellini di bambino ha un valore davvero simbolico.La vecchia casa lasciatami dai nonni paterni.La casa dove "il mio corpo fanciulletto giace" in pratica.

Quando si muore si rivede tutta la propria vita.
Non ho mai capito sta frase.L'ho sempre immaginata come un instante,una sequenza di pochi secondi, in cui scorre una sorta di film.Una frase cinematografica e niente di più.Però ora, forse comincio a capirne il senso.
Una lenta maniera di rendersi conto delle cose.Un flusso di coscienza difficile da arrestare.In fondo è proprio ora che ho aperto gli occhi,sentendo il profumo dei fuochi portato dall'aria,che vedo in maniera cruda e totale la mia vita fino ad oggi.Non mi ero ancora reso conto di quanto fortunato io sia stato a vivere i miei anni di fuoco da protagonista.Vivere inimitabile diceva qualcuno.Ma allo stesso modo mi rendo conto amaramente di quanto siano stati buttati gli ultimi anni di anonimato,di vita "normale", di vita civile.
La sensazione deve essere stata la stessa di tutti noi.Trascinati ciecamente dal richiamo del nostro ardere interiore.Mai sopito,mai spento del tutto,soltato in attesa di riprendere vita in maniera definitiva e probabilmente devastante.

La settembrina sagra di paese è la scena ideale per il nostro solenne incontro dopo tanti anni.Stringersi la mano con un sorriso triste e non voler lasciarla più.Tutto è nato da me e lui in fondo.

."Alla fine ci siamo arrivati.Qui si rischia sul serio di rimanere secchi"-


Addentando una salsiccia questa affermazione rende meglio il senso di noi vent'anni fa.Fregarsene di tutto.Anche della morte.Poi ci siamo trasformati.Abbiamo abbandonato.
Quando hanno arrestato lui,ci siamo trasformati in parodie di noi stessi.
Ma non è semplice dimenticare di essere stati criminali per vocazione.
Per quasi otto anni siamo stati una delle bande criminali più importanti d'Italia.Abbiamo fatto tutto quel cazzo che ci pareva.Per noi non c'era legge,al di fuori della nostra.Quando hanno beccato lui,il piu umile e il più silenzioso dei nostri,quello che al tempo sembrava il meno convinto della propria vita criminale,pensavamo fosse questione di giorni.E invece no...
Quasi trent'anni di silenzio.Pagati giorno per giorno.Nella nostro vergognoso mutismo,quando abbiamo deciso di dividerci e di abbandonare la vita criminale.
E' stato qualche settimana fa, la certezza,che le cose stavano per degenerare.

La sua telefonata,dopo anni e anni.Sentire la sua voce mi ha congelato.Il mio migliore amico,compagno di tante cazzate e di tanti momenti grandiosi.
Il male non gli lascia scampo.Qualche mese al massimo.Nessuno di noi è fatto per morire su di un letto d'ospedale.
Rifondare la vecchia banda per una ultima azione è davvero da film,ma è la degna conclusione della nostra vita.
Un ultimo assalto alla prigione dove,in silenzio,da vent'anni si trascina sepellito li l'unico di noi ad aver pagato.
Vivere cosi è stata una vergogna.E ora è tempo di pagare.
Nel peggiore dei casi finiremo in una cella fino alla fine dei nostri giorni.Nel migliore dei casi moriremo trivellati dai colpi dei mitra.
Liberarlo e riuscire a farla franca,beh,questo sarebbe davvero da film.

A volte emerge dal nulla.Quando sei contretto a romperti il culo,quando sei constretto a stare ai comodi di qualche povero idiota,quando sei costretto a vedere ingiustizie.Allora li emerge quel lato di te,che ti cambia gli occhi,che ti cambia la voce.Quella faccia di te che anni fa entrava in una banca congelando chiunque con lo sguardo,e senza esitare essere pronti a sparare.
Eppure essere costretti a soffocarlo.
E tutto questo sapendo che qualcuno sta pagando il tuo passato per te.

La festa notturna di paese.Tavole divorate dai tarli.Griglie brucianti carne.Musica e vino.
Sgranchirsi le ossa.Allungare i muscoli fino a che il cervello si riempia di sangue.
Essere svegli completamente.
Pisciando in riva al fosso,di fronte alla vecchia casa.Proprio come facevamo un tempo.Non usavamo mai il bagno.Sempre fuori.Anche di inverno.
L'odore di merda di vacca che arriva dai campi mi riporta indietro di anni.Quando i pomeriggi di Agosto correvamo in bicicletta tra le strade polverose della mia campagna.
La polvere rossa ci riempiva i vestiti e la nostra pelle scottata dal sole.
Mentre mi svuoto la vescica sale la musica alle mie spalle,dietro la chiesa.
Forse non mi rendo ancora conto che questa è la mia ultima notte serena.
Domani partirò per il mio ultimo viaggio.
Ultimo perche non c'è ritorno.Non c'e modo di tornare.
Una strana festa di paese.Sfrenata.Liberatoria.Direi quasi pagana.
-"Cazzo dovevi tornare tu per una cosa del genere."
I balli e le risate assumono toni infernali ad ogni mi passo.Coppie di vecchi schifosi,ubriachi seminudi e flaccidi,ballano in maniera oscena.
Le pelli grinzose si strusciano e le bocche sdentate si aprono ballando a cerchio lontano dai falò e dalle fisarmoniche.
-"Ma che cazzo succede stanotte.."
La sfrenate furia dionisiaca della carne si manifesta proprio questa notte.L'ultima notte da anonimo cittadino.La fine della vita inutile.
Proprio nel lato piu buio e nascosto del piazzale della festa.Seduto lungo un fosso,lontano dal calore dei fuochi,ridendo,un vecchio completamente nudo con una bottiglia in mano ci da il senso del confine.Del senso liminale.Del passaggio.Questa notte è il rito di passaggio.



Il sole si è alzato ed è ora di andare.
"Ci aspettano tutti li.Ci incontreremo in quel piccolo chiosco sul lago,te lo ricordi"
-"ovvio"
-"e questo te lo ricordi?"

Guardando l'enorme albero al quale era appoggiato,non so spiegare quanto profonda,quanto forte sia la commozione di rivedere il nodoso arbusto dove ci arrampiacavamo da bambini.Come se qualcuno si aggrappasse al mio cuore.
Non potevo dimenticarlo.E' sempre rimasto li dietro l'angolo della mia mente.Ma rivederlo ora è come quando,in sogno vedi una persona amata che sai di non poter rivedere più.
Tutto quello che ho vissuto fino ad ora,non lo rivedrò mai più.
Ecco la fine del film della mia vita.Semplice.

Un viaggio senza rendersi conto.Nel calore dell'aria settembrina che entra dai finestrini.Nel silenzio più assoluto.
Ritrovare tutta la banda.Tutti con il sorriso.Alcuni irriconoscibili,alcuni mai cambiati,alcuni migliorati,alcuni sfatti dalla vita.Rivedere in salute e sorridente il vecchio professore della pistola,che mi viene davanti stringendomi le spalle mi saluta.
-"ciao vecchio soldato"-